Tag: nuove birre

  • MUKKELLER Spacepigs, verso l’infinito e oltre

    MUKKELLER Spacepigs, verso l’infinito e oltre

    I fratelli Mukka, ovvero Marco e Fabio Raffaeli, ci hanno abituato bene ed anche stavolta non si smentiscono. Squadra che vince non si cambia. Ma si rafforza. Ecco quindi che accanto alla premiata e ben nota Hattori Hanzo, spunta una nuova Double IPA. La Spacepigs, letteralmente ‘maiali dello spazio’, fa parte di quella categoria di birre corpose e luppolate. Rispetto alla cugina Hattori Hanzo presenta però una differente ed accentuata bevibilità. Non punta infatti sull’amaro spinto, ma declina il grande apporto luppolato in termini di sentori floreali.

    Mukkeller Spacepigs

    Si viene immediatamente assaliti dal bouquet aromatico che letteralmente carezza il naso, segno dell’uso in late hop e dry hop dei luppoli Mosaic, Citra e Nelson Sauvin. Ognuno apporta le proprie caratteristiche, legandosi bene agli altri due. Floreale, tropicale, fruttata con una nota vinosa che ricorda i vini Sylvaner. In bocca è morbida e amara al punto giusto. Grado alcolico sottotraccia e lunghissimo respiro retrolfattivo finale. Davvero una birra che non stanca mai. Perfetta per gli amanti dell’amaro e da abbinare con piatti di cucina esotica.

  • OPPERBACCO L’Una Rossa si rinnova

    OPPERBACCO L’Una Rossa si rinnova

    Dopo anni Opperbacco, storico birrificio artigianale italiano, rinnova profondamente la L’Una Rossa: una delle sue birre di punta. Quella che inizialmente era una Red Saison, realizzata con aggiunta di segale e miele per dare maggior corpo, è diventata una Belgian Amber Ale / Dubbel. Luigi Recchiuti, il birraio, si è ispirato alle birre d’abbazia del Belgio e ha modificato la ricetta. La segale, che conferiva note rustiche da farmhouse, è sparita. Diversa anche la proporzione tra malti scuri e caramellati.

    Opperbacco LUna Rossa

    Nella nuova formula la birra riafferma il filone belga degli stili prodotti da Opperbacco, facendo da apripista per la più forte 10eLode. Facile immaginare un buon successo della nuova L’Una Rossa nella ristorazione. Naturale abbinamento con carni rosse o formaggi a media stagionatura. Interessante come ingrediente segreto nell’elaborazione di cocktail evolutivi su base Negroni, Americano o Old Fashioned.

  • E anche questo Natale … Bibibir!

    E anche questo Natale … Bibibir!

    Arrivata la nuova birra natalizia di Bibibir. Il birrificio teramano che aveva già in catalogo una birra nata in occasione delle festività di Natale (La Bestia, winter ale), ci riprova. Questa volta si tratta di una birra in stile Belgian Strong Ale: corposa e speziata. Il colore è quello dei grandi classici belgi, dorato carico con riflessi ramati. In produzione è usato un mix di malti chiari e leggermente più tostati che garantisce un buon apporto maltato. Presenti anche spezie invernali tra cui la buccia d’arancia e lo zucchero candito. Aromi maltati, speziati e agrumati. In bocca buon bilanciamento tra toni maltati e finale mediamente secco con nota erbacea dei luppoli. Grado alcolico sostenuto che aiuta la percezione del bouquet aromatico e sostiene la bevuta.

    Come scritto prima Bibibir aveva già una birra delle feste. La Bestia però faceva l’occhiolino alle winter warmer anglosassoni, birre nate con lo scopo di rendere più agevole la sopportazione del clima invernale. Questa Belgian Strong Ale si ispira alla tradizione belga, mutuandone la speziatura pur mantenendo sostenuta la gradazione alcolica.

    Bibibir - E anche questo Natale ...
  • Abruxensis, Opperbacco amplia la gamma

    Abruxensis, Opperbacco amplia la gamma

    Le birre Abruxensis, declinate in molti modi, sono ormai un tema ricorrente per il birrificio abruzzese. Escono le nuove versioni con Frutti di Bosco e le due Green, con differenti luppoli. Questa volta Opperbacco non si limita ad aggiungere un ingrediente, ma ridefinisce le basi. Il lavoro sui luppoli mostra la versatilità di questa birra prodotta con lieviti autoctoni.

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  • SIEMAN/EASTSIDE Bloody Side

    SIEMAN/EASTSIDE Bloody Side

    Bloody Side: altra collaborazione importante per la cantina/birrificio dei Colli Berici. Disponibile per l’acquisto questa wild ale con ciliegie.

    Bloody Side è il nome della nuova birra in collaborazione per il birrificio vicentino Sieman, dopo la Ritual Blend di un anno fa. Anche stavolta i tre fratelli Filippini (le sei mani del brand) coinvolgono un birrificio laziale: EastSide Brewing di Latina.

    Com’è fatta la birra

    La ricetta è abbastanza semplice: un blend di birre messe a fermentare in legno per un anno con i lieviti autoctoni delle cantine Sieman. Successivamente la birra è stata trasferita per tre mesi in acciaio con 350kg di visciole Setina, raccolte nella zona dei monti Lepini, nell’area di origine di Eastside. Al termine della macerazione la birra è infustata/imbottigliata per un ulteriore periodo di rifermentazione di altri tre mesi. Totale un anno e mezzo per una birra che ricorda vagamente le kriek belghe. Ovviamente di semplice non c’è molto. La ricerca dell’equilibrio tra acidità, ossidazioni, tannini e conferimenti delle visciole è un delicato gioco di prestigio.

    Sieman / East Side Bloody Side

    La prima somiglianza con lo stile belga è sicuramente la lavorazione iniziale della birra. Il microclima dei Colli Berici non è quello del Pajottenland, ma l’evoluzione dei lieviti autoctoni rende ugualmente molto interessanti tutte le birre Sieman. Ed anche i vini Sieman, perchè l’azienda è anche una cantina vinicola in naturale. Altra similitudine è la tipologia delle amarene dei monti Lepini, che ricordano le Griottes di Schaerbeek (o Schaerbeek Krieken) utilizzate nella preparazione delle birre Kriek.

    Scheda SIEMAN/EAST SIDE Bloody Side

    Produttore

    Nazione

    Stile birra

    Colore

    Grado alcolico

    Anno commercializzazione

    SIEMAN / EAST SIDE

    Italia

    Wild Ale / Fruit beer

    Rosso rubino

    6,3%

    2021

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  • VOCATION Morello Red, flemish red made in UK

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