Abruxensis, Opperbacco amplia la gamma

Le birre Abruxensis, declinate in molti modi, sono ormai un tema ricorrente per il birrificio abruzzese. Escono le nuove versioni con Frutti di Bosco e le due Green, con differenti luppoli. Questa volta Opperbacco non si limita ad aggiungere un ingrediente, ma ridefinisce le basi. Il lavoro sui luppoli mostra la versatilità di questa birra prodotta con lieviti autoctoni.

Il microbirrificio Opperbacco ha appena rilasciato tre nuove birre su base Abruxensis. Il periodo è quello che precede le festività di fine anno e penso che la scelta sia coerente con la storia del birrificio e coraggiosa. Il boss di Opperbacco, Luigi Recchiuti, ha deciso da tempo di parlare un nuovo linguaggio. L’introduzione delle due linee Nature (2017) e Abruxensis (2018) ha contraddistinto questo percorso, che prosegue birra dopo birra. Ecco allora che non sorprende l’uscita contemporanea di tre wild ales, destinate a rallegrare publican e appassionati.

Cosa significa Abruxensis?

Abruxensis si riferisce ai ceppi di lievito isolati nel birrificio nell’ambito di un progetto dell’Università di Teramo. Si tratta di lieviti della famiglia Brettanomyces Bruxellensis (quelli del Lambic, per intenderci). E’ sembrato naturale, quindi, chiamare la linea di birre con una sintesi tra luogo e ceppo del lievito. Le birre Abruxensis sono prodotte con frumento Rosciola coltivato localmente ed innescando la fermentazione con un mix di lieviti composto da Saccharomyces e Torulaspora. In seconda battuta viene inoculato il ceppo di Brettanomyces del birrificio, che definisce la caratterizzazione delle birre. Al mosto viene infine aggiunto un elemento diverso, con il quale completare un ciclo di maturazione che complessivamente raggiunge i quattro mesi.

Luigi Recchiuti Opperbacco in cantina
Luigi Recchiuti – Opperbacco

Le nuove birre Opperbacco

La prima birra è una rielaborazione della ricetta base con macerazione di frutti di bosco bio locali. L’interesse sarà tutto sull’equilibrio tra aspetto sour della birra e note dolci/fruttate conferite dal mix di frutti. Le altre due nuove birre sono versioni differenti dell’Abruxensis base e per questo si chiamano Green. Nella prima si fa uso di luppolo Styrian Golding, ampiamente usato nelle Belgian Ale. Nel nostro caso darà una nota erbacea e floreale alla birra. La seconda prevede in ricetta un mix di luppoli HBC 472 e Cascade, con apporti di frutta tropicale, agrumi e cocco. Anche i luppoli sono forniti da un produttore locale.

Fabio Venditti