MUKKELLER Spacepigs, verso l’infinito e oltre

I fratelli Mukka, ovvero Marco e Fabio Raffaeli, ci hanno abituato bene ed anche stavolta non si smentiscono. Squadra che vince non si cambia. Ma si rafforza. Ecco quindi che accanto alla premiata e ben nota Hattori Hanzo, spunta una nuova Double IPA. La Spacepigs, letteralmente ‘maiali dello spazio’, fa parte di quella categoria di birre corpose e luppolate. Rispetto alla cugina Hattori Hanzo presenta però una differente ed accentuata bevibilità. Non punta infatti sull’amaro spinto, ma declina il grande apporto luppolato in termini di sentori floreali.

Mukkeller Spacepigs

Si viene immediatamente assaliti dal bouquet aromatico che letteralmente carezza il naso, segno dell’uso in late hop e dry hop dei luppoli Mosaic, Citra e Nelson Sauvin. Ognuno apporta le proprie caratteristiche, legandosi bene agli altri due. Floreale, tropicale, fruttata con una nota vinosa che ricorda i vini Sylvaner. In bocca è morbida e amara al punto giusto. Grado alcolico sottotraccia e lunghissimo respiro retrolfattivo finale. Davvero una birra che non stanca mai. Perfetta per gli amanti dell’amaro e da abbinare con piatti di cucina esotica.

Fabio Venditti