Anno: 2022

  • Gin NATURAE Fructetum, London Dry made in Italy

    Gin NATURAE Fructetum, London Dry made in Italy

    Il gin Fructetum è l’ultimo arrivo nel catalogo dei distillati. Come molti altri distillati di qualità presenti in listino, è prodotto interamente in Italia. Tecnicamente è un London Dry, quindi un prodotto caratterizzato da una buona secchezza e dalla nota di ginepro distinguibile. In questo caso il bouquet di agrumi è dominato da arancia e bergamotto, con note abbastanza accentuate ed accompagnate dalle altre botaniche presenti, in primis gli accenti speziati del pepe di Cubebe.

    NATURAE Fructetum gin

    Dicevamo della secchezza, una delle caratteristiche principali che distingue i London Dry Gin da altre tipologie. Nel Fructetum è presente, ma non in maniera preponderante. I due ideatori dietro al brand Naturae, Carlo De Filippo e Diego Sgarbossa, hanno messo a punto un prodotto focalizzato soprattutto su freschezza e morbidezza, da miscelare idealmente nei gin tonic.

    La distillazione è prevista in small batches, partendo da alcool di qualità superiore ed aggiungendo botaniche selezionate. Tra queste spiccano Arancia, Bergamotto, Mela, rosa canina, semi di coriandolo e pepe cubebe. Degli agrumi abbiamo detto, la mela si percepisce come nota morbida che arrotonda la secchezza in bocca. Finale speziato con rosa canina, coriandolo e pepe a suggestionare e prolungare il tutto. Disponibile in bottiglia 70cl.

  • CIBUS 2022, i nostri birrifici a Parma

    CIBUS 2022, i nostri birrifici a Parma

    BereBene al CIBUS 2022

    Torniamo dal Cibus di Parma stanchi e felici di aver proposto i nostri birrifici, molti dei quali pluripremiati! Il concorso Birra dell’Anno, giunto alla diciassettesima edizione e vinto da Ritual Lab, ha consacrato vecchie conoscenze e nuove entrate del nostro catalogo di birre artigianali. Ecco le birre premiate al Cibus che trovi nei nostri listini.

    OPPERBACCO
    1° posto Triplipa
    3° posto Abruxensis Fiori

    BIBIBIR
    1° posto Vedo Doppio
    1° posto Granapa
    2° posto Olen
    2° posto 6A

    MUKKELLER
    1° posto Space Pigs
    1° posto Zona Mugnetti
    1° posto Corva Nera
    2° posto Tulio

    BIRRA DELL’EREMO
    1° posto Selva Sour
    2° posto Genesi

    MISTER B BREWERY
    2° posto Tafat 
    2° posto Boh 13 NZ Lager (collab Humus)
    3° posto Boodino

    BUSA DEI BRIGANTI
    3° posto Eva K

  • MUKKELLER Spacepigs, verso l’infinito e oltre

    MUKKELLER Spacepigs, verso l’infinito e oltre

    I fratelli Mukka, ovvero Marco e Fabio Raffaeli, ci hanno abituato bene ed anche stavolta non si smentiscono. Squadra che vince non si cambia. Ma si rafforza. Ecco quindi che accanto alla premiata e ben nota Hattori Hanzo, spunta una nuova Double IPA. La Spacepigs, letteralmente ‘maiali dello spazio’, fa parte di quella categoria di birre corpose e luppolate. Rispetto alla cugina Hattori Hanzo presenta però una differente ed accentuata bevibilità. Non punta infatti sull’amaro spinto, ma declina il grande apporto luppolato in termini di sentori floreali.

    Mukkeller Spacepigs

    Si viene immediatamente assaliti dal bouquet aromatico che letteralmente carezza il naso, segno dell’uso in late hop e dry hop dei luppoli Mosaic, Citra e Nelson Sauvin. Ognuno apporta le proprie caratteristiche, legandosi bene agli altri due. Floreale, tropicale, fruttata con una nota vinosa che ricorda i vini Sylvaner. In bocca è morbida e amara al punto giusto. Grado alcolico sottotraccia e lunghissimo respiro retrolfattivo finale. Davvero una birra che non stanca mai. Perfetta per gli amanti dell’amaro e da abbinare con piatti di cucina esotica.

  • OPPERBACCO L’Una Rossa si rinnova

    OPPERBACCO L’Una Rossa si rinnova

    Dopo anni Opperbacco, storico birrificio artigianale italiano, rinnova profondamente la L’Una Rossa: una delle sue birre di punta. Quella che inizialmente era una Red Saison, realizzata con aggiunta di segale e miele per dare maggior corpo, è diventata una Belgian Amber Ale / Dubbel. Luigi Recchiuti, il birraio, si è ispirato alle birre d’abbazia del Belgio e ha modificato la ricetta. La segale, che conferiva note rustiche da farmhouse, è sparita. Diversa anche la proporzione tra malti scuri e caramellati.

    Opperbacco LUna Rossa

    Nella nuova formula la birra riafferma il filone belga degli stili prodotti da Opperbacco, facendo da apripista per la più forte 10eLode. Facile immaginare un buon successo della nuova L’Una Rossa nella ristorazione. Naturale abbinamento con carni rosse o formaggi a media stagionatura. Interessante come ingrediente segreto nell’elaborazione di cocktail evolutivi su base Negroni, Americano o Old Fashioned.

  • Birraio dell’Anno 2021: Luigi Recchiuti OPPERBACCO

    Birraio dell’Anno 2021: Luigi Recchiuti OPPERBACCO

    Luigi Recchiuti del Microbirrificio Opperbacco ha appena vinto il titolo di Birraio dell’Anno al TuscanyHall di Firenze. L’evento, organizzato dal magazine Fermento Birra, è uno degli appuntamenti più attesi da appassionati e soprattutto birrifici. “Il premio nasce con l’intento di riconoscere il miglior birraio italiano valutando il suo lavoro complessivo durante l’intero anno. A differenza dei premi dati dai tradizionali concorsi, non viene premiata la qualità di una singola birra ma quella dell’intera produzione, e di fatto partecipano alla competizione tutti i birrifici italiani … “

    Luigi Recchiuti Birraio dell'Anno 2021

    A caldo siamo felicissimi per questo importante risultato raggiunto da un nostro amico, prima ancora che da un birraio che seguiamo e apprezziamo da sempre. Questo concorso, promosso da un importante riferimento della critica birraria italiana, ha una valenza più ampia di quello che sembra. Le candidature e le valutazioni arrivano da professionisti del settore. Non viene premiato l’exploit di una stagione o di una singola birra particolarmente azzeccata. E’ riconosciuto l’impegno su un periodo medio lungo, necessario a proporre ricette di birre che inevitabilmente sedimentano nell’immaginario del giurato nell’ultimo anno.

    Luigi Recchiuti Opperbacco in cantina

    Se quindi Opperbacco e Luigi Recchiuti sono stati premiati, le motivazioni andrebbero cercate in tutto il percorso produttivo, che parte nel 2009. Il 2021 appena concluso è stato un anno particolarmente difficile per produttori ed esercenti. E’ significativo che questo premio sia andato a un birraio abruzzese, abituato per natura alla resilienza. Infine una parola sulla valenza della distribuzione di birre artigianali. Siamo orgogliosamente tra quelli che portano la bandiera Opperbacco da sempre. Il successo di un brand e di un birraio passa necessariamente anche dal lavoro di chi vende le birre. E’ un lavoro a volte oscuro, difficilmente riscontrabile quando viene fatto bene e troppo spesso bistrattato quando i risultati non si vedono. Per questi motivi la felicità del premio a Luigi come Birraio dell’Anno 2021 è doppia!